16. La legge del cuore: nella coscienza un Altro ci parla?
- Nello sviluppo del nostro itinerario sull’origine della religiosità nell’esperienza della persona umana, ci siamo soffermati su quella voce interiore che suggerisce il bene e il male, sulla coscienza, che come legge interna della nostra umanità ci parla incessantemente e si presenta come voce ALTRA.
“Io sono Tu-che-mi-fai”: nell’intimo rispondo all’Altro Misterioso che mi parla.
In fondo a questi passi che abbiamo fatto seguendo il capitolo X de “Il senso religioso” di Luigi Giussani, comprendiamo che la religiosità è più viva quanto più uno vive intensamente il reale.
La “formula” per essere religiosi non è altro che questa: vivere intensamente il reale.
Ecco le slides su questo tema, in cui il punto centrale della riflessione è stata Antigone di Sofocle.
Abbiamo però fatto un approfondimento sul tema della coscienza, avendo sullo sfondo ancora una volta (come riguardo al dolore) la vicenda dell’olocausto e dei campi di concentramento.
Un dialogo del professor Felice Cimatti con due studenti è stato il punto di partenza per l’affondo sul tema:
Poi abbiamo letto un articolo del Sole24ore dello scorso 27 gennaio 2021, sulla figura di Massimiliano Kolbe: nell’incubo di Auschwitz un uomo testimoniò che si può dare la vita per amore nel luogo dell’odio, vincendo il male nell’obbedienza alla coscienza
Eccolo:
infine: Apriti cuore di Lucio Dalla
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