La realtà non è solo ció che si vede e si capisce. È segno. Lezione Religione Russell-Newton
Le cronache di Narnia. Il leone, la strega, l’armadio.
Il film:
USA, 2005. Regia: Andrew Adamson. 143 minuti.
Basato sul romanzo omonimo che fa parte del ciclo di sette racconti “Le cronache di Narnia” di C. S. Lewis.
Dopo la sua realizzazione sono seguiti altri due films tratti dalle Cronache: “Il principe Caspian” (2008) e “Il viaggio del veliero” (2010). Attualmente è in produzione “La sedia d’argento”.
Clive Staples Lewis (1898-1965)
Irlandese trapiantato in Inghilterra, insegna Lingua e Letteratura Inglese a Oxford e Cambridge ed è amico di J.R.R. Tolkien (autore de “Il Signore degli anelli”). C.S. Lewis è conosciuto per la serie di fiabe moderne – scritte tra il 1950 ed il 1956 – che portano il nome “Le Cronache di Narnia”, e molti altri testi tradotti in tutte le lingue. “The Chronicles of Narnia” è un ciclo composto da sette libri: i quattro giovani fratelli Pevensie, per sfuggire dai bombardamenti di Londra si rifugiano in campagna. In una vecchia soffitta scoprono un armadio tramite il quale si è proiettati in un mondo fantastico popolato da animali parlanti e creature mitologiche in cui “è sempre inverno, ma non viene mai Natale” per via di un terribile incantesimo lanciato dalla Strega Bianca. Lewis non aveva previsto il ciclo, tanto che il primo romanzo non è il primo dal punto di vista della struttura cronologica di Narnia, che sarebbe “Il nipote del mago”, ma il secondo, “Il leone, la Strega e l’armadio”, nato come storia unica a cui poi se ne sono aggiunte altre.
Lewis dice: “Io non sono mai partito da un calcolo o dal voler dimostrare qualcosa, ma da un’immagine, da una storia che per primo ha raggiunto, colpito, interrogato me”.
La letteratura fantasy di C.S. Lewis non è pura evasione in un mondo irreale, ma contiene un invito a guardare la realtà in cui viviamo ogni giorno fino in fondo, senza eliminare nulla. Nella storia fantastica si mostrano diversi modi di stare davanti alla realtà: quello di Lucy, quello di Edmund, quello della strega, quello del fauno e anche il nostro.
Invita a scoprire nell’esperienza che la realtà non si esaurisce in quello che si vede e neanche in quello che si capisce.
Tutto rimanda a qualcosa più in là della superficie: ci si presenta come segno.
“Quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito”.
Domande sulla prima parte del film vista in classe:
- Perché i bambini arrivano all’armadio?
- Che cosa simboleggia l’armadio?
- Che differenza c’è tra l’atteggiamento di Lucy e quello di Edmund?
- Il fauno è buono o no? Perché?
- Perché i fratelli non credono a Lucy e credono invece a Edmund?
- Cosa dice di importante il professore?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.